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La lunga attesa di Gaza…

Siamo tutti in attesa che finisca presto questo massacro di civili nella Striscia di Gaza. È una attesa che ci vede impegnati con la preghiera affinché il Signore possa intervenire perché abbiamo visto l’incapacità delle Nazioni Unite, dell’America e dell’Europa nel fermare la mano di Caino.

In questi momenti di apprensione e di sofferenza, le notizie che arrivano da dentro Gaza, sono drammatiche e piene di disperazione. Manca la corrente elettrica, mancano le medicine, mancano acqua e cibo, manca tutto!

Centinaia di migliaia di persone sono state costrette a scappare dalle loro case ma non possono sfuggire ai bombardamenti perché Gaza è una grande prigione a cielo aperto ed in questi giorni anche quel cielo è occupato da aerei, droni ed elicotteri che sganciano missili e bombe con tanta generosità! Non è questa la generosità che la gente invocava. Gaza ha bisogno di altro. Finché continueranno i bombardamenti, da dentro la Striscia continueranno a lanciare i loro razzi per dire: “Ci siamo anche noi, abbiamo diritto di esistere anche noi e preferiamo morire piuttosto che vivere in queste condizioni disumane.”

Perché a Gaza l’umanità è scomparsa da tanto tempo…non solo da quindici giorni ma da tanti e troppi anni. Tutte le volte che …continua a leggere

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Gaza, il mondo in preghiera per la pace. Domani veglia a Sansepolcro

“Quello che sta succedendo a Gaza non è una guerra, ma è piuttosto un massacro. Un massacro inutile, che non farà avanzare nemmeno di un passo Isrele verso la pace e la sicurezza. Al contrario, con tutti questi sacrifici umani, i cuori di israeliani e palestinesi si sono riempiti di nuovo odio”. Le parole di mons. Michel Sabbah, Patriarca emerito di Gerusalemme dei Latini, suonano come una condanna, per entrambe le parti. A raccogliere la sua testimonianza è l’agenzia Fides. Nella notte scorsa le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza hanno provocato nuove distruzioni e vittime tra la popolazione civile. I palestinesi uccisi hanno superato di numero di 580, mentre tra i soldati israeliani ci sono stati finora 27 morti. Nell’ultima tornata di raid israeliani sono state colpiti anche quattro moschee e alcuni presidi sanitari.

Secondo il Patriarca emerito, “i mezzi per arrivare alla pace non possono che essere mezzi di pace. Da sessant’anni vediamo che le guerre, le armi, i massacri sono incapaci di garantire qualsiasi tipo di pace”. A giudizio di mons. Sabbah, “l’unica via per uscire dalla spirale della violenza e della distruzione è quella di affrontare la questione di fondo, cioè l’occupazione israeliana dei …continua a leggere

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