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Stasera a Terra Santa Link: i due Papi Santi e il Medio Oriente

Nuovo appuntamento questa sera alle 19.20 su TSD (canale 85 del digitale e in streaming su www.tsdtv.it/live) con “Terra Santa Link – Linea diretta con Gerusalemme“, il magazine di approfondimento dedicato alla presenza dei cristiani in Terra Santa e ai processi di pace in Medio Oriente. Il sommario dell’edizione di questa settimana:

  • Medio Oriente, tempo scaduto per i negoziati di pace. Netanyahu: “Presto una legge per riconoscere Israele come Stato ebraico”
  • Papi Santi: anche i cristiani di Terra Santa in festa per la doppia canonizzazione
  • Galilea, atti di vandalismo e profanazione contro siti cristiani: la denuncia degli Ordinari cattolici di Terra Santa
  • “I muri di cemento e quelli ideologici stanno dividendo sempre più la società”: l’intervista ad Alberto Repossi, responsabile di Avsi in Medio Oriente. “Ecco cosa facciamo in Palestina”
  • Elezioni in Iraq, 60% degli elettori alle urne. I risultati a metà maggio, il premier al-Maliki favorito

L’archivio video del notiziario

Il notiziario settimanale è il primo prodotto nato dal consorzio Toscana Link (TSD e TV Prato) e dall’agenzia multimediale di Toscana Oggi. In onda il venerdì alle 19.20 su TSD (canale 85) e il sabato alle 20.15 su TV Prato (canale 74).

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Medio Oriente, tempo scaduto: falliti i negoziati israelo-palestinesi

ANSA – Dopo la politica sul campo, anche il tempo ha decretato ufficialmente la fine dei negoziati tra israeliani e palestinesi: sono scaduti martedì 29 aprile i nove mesi decisi nello scorso luglio a Washington, sotto la spinta del presidente Usa Barack Obama e del segretario di Stato John Kerry, per trovare un accordo di pace tra le due parti. Ed è una fine tra le polemiche: il negoziatore capo palestinese Saeb Erekat, addossando la colpa del fallimento al governo del premier Benjamin Netanyahu, ha tirato l’ultimo fendente: secondo lui, il governo di unità nazionale tra Fatah e Hamas è stato un “pretesto” addotto da Israele per interrompere i colloqui, “è la dimostrazione che se il governo israeliano fosse sinceramente interessato alla pace, coglierebbe questa opportunità”. “Costruire nuovi insediamenti, uccidere palestinesi, distruggere centinaia di case palestinesi – ha sottolineato il diplomatico – non è il comportamento di chi vuole porre fine all’occupazione, ma piuttosto di un governo che vuole trasformare l’occupazione in annessione”. Israele, ha detto, ha preferito “consolidare un regime di apartheid” invece che “raggiungere una soluzione con due Stati”.

Un concetto riecheggiato lunedì dallo stesso Kerry, in una dichiarazione rilanciata dal Daily Beast: senza un accordo di …continua a leggere

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Siria, nove mesi dal rapimento di Dall’Oglio. La famiglia: “Liberatelo”

“Chiediamo a chi lo detiene di dare a Paolo la possibilità di tornare alla sua libertà e ai suoi cari, e a tutte le istituzioni di continuare ad adoperarsi in tal senso”. Trentadue parole, centosessantotto caratteri. Sta tutto racchiuso in questo spazio, se ci si limita al “contatore” telematico, l’appello che i familiari del gesuita padre Paolo Dall’Oglio, rapito in Siria il 29 luglio 2013, lanciano oggi, in coincidenza con l’anniversario dei nove mesi dal suo sequestro.

Dall’Oglio, 59 anni, romano, è scomparso nella regione settentrionale di Raqqa e, secondo quanto reso noto nei giorni scorsi da fonti degli insorti, sarebbe vivo e in mano ai fondamentalisti islamici dell’Isis, lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante. Tutte le fonti hanno finora confermato che padre Paolo è vivo e si trova in una delle prigioni dell’Isis – formazione di derivazione qaedista, ma in conflitto con l’altra fazione ispirata ad Al Qaeda, il Fronte al-Nusra – che da oltre un anno ha conquistato ampie zone della Siria Nord e Nord-Orientale. Da parte dell’unità di crisi del ministero degli Esteri italiano la vicenda viene seguita con il massimo riserbo. Fonti vicine ai negoziati “in corso” hanno riferito che da mesi ci sono contatti a …continua a leggere

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