admin

Dall’Oglio, sei mesi dal sequestro. Le iniziative per non dimenticare

Esattamente sei mesi fa, il 29 luglio 2013, il gesuita islamologo romano padre Paolo Dall’Oglio veniva rapito a Raqqa, città della Siria controllata dalle milizie islamiste dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL). Da allora del religioso italiano non si sono avute più notizie. A sei mesi dal rapimento, in diverse città del mondo sono state annunciate messe e veglie di preghiera per invocare dal Signore il dono della sua liberazione, insieme a quella degli altri rapiti del Paese arabo dilaniato dal conflitto.
A Milano, presso la Chiesa di San Fedele dei gesuiti, sarà celebrata una messa questa sera alle 19.30. In contemporanea, anche a Roma verrà celebrata una messa per padre Paolo, nella chiesa di San Giuseppe.

Iniziative analoghe si svolgeranno anche a Beirut, Berlino, Bruxelles, Doha, Dubai, Ginevra, Grenoble, Montreal, Parigi, Londra e in molte altre città sparse per il mondo. A promuovere la rete di liturgie e veglie di intercessione per la liberazione di Abuna Dall’Oglio sono stati in particolare i suoi amici della comunità monastica di al Khalil – avviata dal gesuita romano nel monastero siriano di Deir Mar Musa – che di recente avevano iniziato a Suleymanyah, nel Kurdistan iracheno, la fondazione monastica di Deir …continua a leggere

Dall’Oglio, sei mesi dal sequestro. Le iniziative per non dimenticare Leggi tutto »

Terra Santa, i vescovi del mondo: “Giustizia nella valle di Cremisan”

Un appello affinché “sia fatta giustizia nella valle di Cremisan, vicino Betlemme” è stato lanciato oggi dall’Holy Land Coordination (Hlc), il Coordinamento che raccoglie vescovi di Usa, Ue, Canada e Sudafrica, alla vigilia del pronunciamento della Suprema Corte israeliana, che dovrà decidere sul proseguimento del tracciato del muro di sicurezza israeliano sul terreno di 58 famiglie palestinesi di Beit Jala. Un progetto che, secondo i vescovi, “deve essere abbandonato”. “Riconosciamo il diritto dello Stato di Israele alla sicurezza ed a confini sicuri” scrivono i vescovi nel loro appello, pervenuto all’agenzia Sir. “Tuttavia, il tracciato del muro di sicurezza si discosta nettamente dalla Linea Verde, la linea di demarcazione internazionalmente riconosciuta, che separa Israele e i territori palestinesi conquistati nella Guerra dei Sei Giorni del 1967. Più di tre quarti del percorso pianificato del muro – si legge nel testo – cadono al di fuori della Linea Verde. E’ illegale secondo il parere della Corte internazionale di giustizia ed è una flagrante violazione della Convenzione di Ginevra e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.”

I vescovi esortano i loro governi “ad incoraggiare Israele perché segua il diritto internazionale e rispetti le condizioni di vita di queste famiglie e perché la popolazione di …continua a leggere

Terra Santa, i vescovi del mondo: “Giustizia nella valle di Cremisan” Leggi tutto »