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Natale copto: in Egitto esercito e polizia per proteggere i cristiani

Dopo le preoccupazioni della vigilia, i cristiani copti d’Egitto stanno celebrando un Natale segnato dal consistente dispiego di mezzi di protezione messi in campo dall’esercito e dalle forze di polizia. In molte aree del Paese i presidi e le misure di sicurezza davanti alle chiese e ai monasteri sono stati rafforzati per ridurre il rischio di attentati e garantire lo svolgimento tranquillo delle celebrazioni liturgiche. Dallo scorso agosto, almeno 48 chiese cristiane sono state oggetto di attacchi e assalti di matrice islamista. In diverse città è stata sospesa la circolazione di veicoli nelle strade adiacenti ai luoghi di culto cristiani, con l’istallazione di barriere metalliche.
Dal punto di vista politico, le celebrazioni natalizie di quest’anno sono state anticipate dal gesto eloquente del Presidente ad interim, Adli Mansour, che il 5 gennaio, in vista delle celebrazioni natalizie ha reso visita al Patriarca copto ortodosso Tawadros II. L’incontro è avvenuto nella cattedrale di San Marco al Cairo e nel momento presente assume un forte valore simbolico: era dai tempi del Presidente Gamal Abd el- Nasser che un presidente egiziano non si recava personalmente a visitare il Patriarca in occasione del Natale. I successori di Nasser si erano limitati a inviare al capo della …continua a leggere

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Israele, cresce il numero di cristiani. Maggioranza di arabi in Galilea

A fronte delle difficoltà sociali, economiche e politiche che affliggono la regione mediorientale e che inducono molti ad emigrare, in Israele aumenta il numero dei cristiani. I dati relativi al 2013 e diffusi la vigilia di Natale dall’Ufficio centrale di statistica israeliano parlano di 161 mila persone, in maggioranza arabe e concentrate in Galilea. Lo stesso servizio governativo aveva contato 158 mila cristiani nel 2012.

I palestinesi con passaporto israeliano rappresentano il 79,8% della comunità cristiana. Il rimanente 20% è costituito per lo più da battezzati provenienti dai Paesi dell’ex Unione Sovietica (immigrati negli anni Novanta al seguito di congiunti ebrei con diritto di cittadinanza in Israele in virtù della Legge sul ritorno) e da un più esiguo contingente di cristiani di varie nazionalità.

Il 9,5% dei cristiani arabo-palestinesi vive nel distretto di Gerusalemme, mentre l’84% risiede nel nord di Israele, e si concentra particolarmente nelle città di Nazaret (che conta 22.400 cristiani) e di Haifa (14.600). I cristiani non arabi sono invece sparsi un po’ ovunque, soprattutto a ridosso delle maggiori città: quasi il 39% abita nell’area di Tel Aviv, mentre il 34,4% vive ad Haifa e dintorni.

Il presidente israeliano Peres parla ai leader cristiani di Gerusalemme (Foto Mark Neyman / …continua a leggere

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Angelus, l’annuncio di Papa Francesco: “A maggio in Terra Santa”

La notizia era già nota a tutti da tempo. Ma Papa Francesco ha aspettato il 5 gennaio per dare l’annuncio ufficiale. A 50 anni esatti dallo storico abbraccio a Gerusalemme tra Paolo VI – primo Pontefice a tornare in Terra Santa, dopo San Pietro – e l’allora Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Atenagora, Bergoglio si rivolge alla folla di fedeli riuniti in Piazza San Pietro per l’Angelus domenicale e annuncia: “Fratelli e sorelle, nel clima di gioia, tipico di questo tempo natalizio, desidero annunciare che dal 24 al 26 maggio prossimo, a Dio piacendo, compirò un pellegrinaggio in Terra Santa. Scopo principale è commemorare lo storico incontro tra il Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora, che avvenne esattamente il 5 gennaio, come oggi, di 50 anni fa.” La storica visita di Paolo VI in Terra Santa, primo viaggio internazionale di un Papa nell’era contemporanea, fu deciso da Papa Montini ad appena sei mesi dall’elezione, in profonda consonanza con il Concilio Vaticano II che si sarebbe concluso l’anno successivo.

E proprio per commemorare quell’abbraccio che ha cambiato la storia della Chiesa, segnando la fine della “guerra fredda” tra Roma e Costantinopoli, Papa Francesco pregherà insieme all’attuale Patriarca della Chiesa d’Oriente, Bartolomeo …continua a leggere

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La missione di Kerry: Israele rifiuta accordo sulla Valle del Giordano

Con un ulteriore incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme, durato quasi cinque ore, si è conclusa ieri la decima missione del Segretario di Stato Usa John Kerry in Medio Oriente dalla ripresa dei negoziati israelo-palestinesi, lo scorso luglio. In conferenza stampa, Kerry ha comunque annunciato che la sua visita proseguirà oggi in Arabia Saudita e Giordania per discutere degli ultimi sviluppi nel processo di pace con i rispettivi sovrani, Abdullah e Abdallah II.

Presto però, addirittura entro la fine di gennaio, il capo della diplomazia Usa potrebbe intraprendere l’ennesima visita nella regione, l’undicesima della serie. E’ quanto ha lasciato intendere Saeb Erekat, il capo negoziatore dell’Autorità Nazionale Palestinese, dopo il colloquio di Kerry con il presidente della stessa Anp, Mahmoud Abbas, alias Abu Mazen.
“Nessuno beneficerebbe più dei palestinesi di un successo negli sforzi del segretario Kerry – ha sottolineato Erekat – e nessuno più dei palestinesi avrebbe da perdere da un fallimento”.

Il Segretario di stato Usa Kerry con il premier israeliano Netanyahu

Ma cosa è emerso da questa decima visita? Kerry si è detto come sempre fiducioso. Di diverso parere invece il ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman, che ha dichiarato: “Non mi faccio illusioni: la strada verso un …continua a leggere

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Stasera a Terra Santa Link: gli ostacoli ai negoziati di pace

Nuovo appuntamento questa sera alle 19.20 su TSD (canale 85 del digitale e in streaming su www.tsdtv.it/live) con “Terra Santa Link – Linea diretta con Gerusalemme“, il magazine di approfondimento dedicato alla presenza dei cristiani in Terra Santa e ai processi di pace in Medio Oriente. Il sommario dell’edizione di questa settimana:

  • Negoziati di pace, Israele rilascia 26 detenuti palestinesi. Ma il governo si spacca sulla questione del controllo della Valle del Giordano
  • Il presidente palestinese Abbas: “Non ci sarà un accordo finale con Israele finché tutti i prigionieri non saranno rilasciati”. Sulla Valle del Giordano: “E’ la nostra linea rossa”
  • L’associazione israeliana per i diritti umani B’Tselem: 27 palestinesi uccisi nel 2013 dalle forze israeliane in Cisgiordania, il triplo dell’anno precedente
  • Giordania, ad Amman un centro per i bambini disabili si apre ai rifugiati siriani. La testimonianza del direttore, Padre Imad Twal
  • Giornata mondiale della Pace, l’omelia del Patriarca Twal: “La Terra Santa ha bisogno della fraternità tra ebrei, cristiani e musulmani”

L’archivio video del notiziario

Il notiziario settimanale è il primo prodotto nato dal consorzio Toscana Link (TSD e TV Prato) e dall’agenzia multimediale di Toscana Oggi. In onda il venerdì alle 19.20 su TSD (canale 85) …continua a leggere

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