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Cristiani in Medio Oriente, il giornalista aretino Milluzzi sulla CNN

Noi avevamo raccontato la sua storia e il suo progetto mesi fa, ma con la CNN non si regge il confronto: parliamo del cortonese Andrea Milluzzi, e del libro fotogiornalistico che, insieme alla collega Linda Dorigo, ha dedicato alle molteplici realtà delle comunità cristiane in Medio Oriente. Ieri, in collegamento live da Beirut, Libano, sono stati intervistati da Isha Sesay su CNN International NewsCenter, per raccontare com’è nato e com’è strutturato il loro progetto, “Christian Minorities in The Middle Est”.

“La situazione adesso è molto complessa – spiega Milluzzi – e diversa da Paese a Paese. Possiamo dire che ci sono violenze e persecuzioni contro i cristiani soprattutto in Iraq e in Siria, a maggior ragione adesso, con la guerra che prosegue ormai da tre anni. Anche in Egitto, con il regime dei Fratelli Musulmani, i cristiani venivano perseguitati dai salafiti, soprattutto in alcuni villaggi nel nord del Paese. Ma adesso, con l’esercito al potere, la situazione è cambiata ancora. Ma l’elemento comune, dall’Egitto all’Iran, è che i cristiani stanno abbandonando il Medio Oriente, alla volta dell’Europa, degli Stati Uniti e dell’Australia, perchè non vedono futuro qui, per le proprie antiche comunità”.

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Il Papa in Terra Santa, l’attesa a Betlemme: “Non siamo soli”

Vogliamo la pace. Abbiamo bisogno di pace. Ecco cosa dirò al Pontefice quando lo vedrò”: così Vera Baboun, sindaco di Betlemme, spiega all’agenzia Sir l’attesa della sua città per la visita di Papa Francesco in Terra Santa, in programma dal 24 al 26 maggio. Momento clou della tappa a Betlemme sarà una Messa celebrata nella Piazza della Mangiatoia, davanti alla Basilica della Natività. “Una visita importante – ribadisce il sindaco, di fede cristiana, come vuole la tradizione nella città natale di Gesù.

Vera Baboun, sindaco di Betlemme

“Il messaggio che ci arriva è che non siamo soli. Il Papa ha il suo modo di agire, di comportarsi, come vediamo nelle sue udienze, non so cosa farà qui tra i betlemiti. Sono certa che questa visita segnerà un nuovo inizio per questa terra. Il Papa, infatti, verrà dopo la ripresa dei negoziati prevista in aprile. Il Papa abbraccerà tutti”.

Betlemme si sta già preparando all’evento, che riverserà migliaia di pellegrini in città. “Li faremo sentire a casa loro, turisti o pellegrini che siano. Betlemme è la casa di tutti“, ricorda il sindaco, che esorta i pellegrini “a restare a Betlemme per qualche giorno e non solo per poche ore. Fermatevi da noi – è …continua a leggere

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“Una finestra su Gaza”: giovani giornalisti raccontano la Striscia

Come può la Striscia di Gaza – un luogo per definizione chiuso e con pochissimi collegamenti verso l’esterno – costituirsi come una finestra sul mondo? Che tipo di mondo può essere visto dalle finestre delle case di Gaza? Quanti di questi edifici esistono ancora dopo le guerre che hanno interessato questa striscia di terra? Chi sono le persone che guardano fuori da queste finestre? Che cosa vedono i loro occhi?

A window on Gaza. A project on training journalism” (“Una finestra su Gaza. Un progetto di formazione in giornalismo”) è un progetto che si sta realizzando in questi mesi, attraverso una collaborazione tra ATS pro Terra Sancta (la Ong della Custodia francescana di Terra Santa), ALMED – Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e l’Al-Azhar University di Gaza.

Si tratta di un corso di formazione per giovani studenti gazawi, il cui obiettivo è quello di raccontare le storie che si possono cogliere dalle finestre di Gaza, attraverso suoni ed immagini. Attraverso questo progetto si vuole contribuire a rafforzare la voce di coloro che a Gaza vivono, tra mille drammi quotidiani, ma anche mostrare che la Striscia ha molte bellezze da offrire, …continua a leggere

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Papa su Israele e Palestina: “Parti assumano decisioni coraggiose”

Papa Francesco torna a guardare al Medio Oriente, invocando la pace per i tanti conflitti che lo stanno devastando, acuiti dall’infinito esodo delle comunità cristiane. L’occasione è il discorso ai membri del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, che il Pontefice ha ricevuto lunedì 13 gennaio presso la Sala Regia del Palazzo apostolico. Nelle stesse ore in cui in Israele si celebravano i funerali dell’ex premier Ariel Sharon ed in vista del tanto atteso pellegrinaggio di Bergoglio in Terra Santa, in calendario dal 24 al 26 maggio, Francesco giudica “positivo che siano ripresi i negoziati di pace tra Israeliani e Palestinesi“ e auspica che “le Parti siano determinate ad assumere, con il sostegno della Comunità internazionale, decisioni coraggiose per trovare una soluzione giusta e duratura ad un conflitto la cui fine si rivela sempre più necessaria e urgente“.

Il discorso di Papa Francesco
al Corpo diplomatico

Continuando a sperare nella conclusione della guerra in Siria, il Santo Padre ha ricordato la giornata di preghiera e digiuno dello scorso settembre, ringraziando quanti si sono associati all’iniziativa. “Occorre ora una rinnovata volontà politica comune per porre fine al conflitto. In tale prospettiva, auspico che la Conferenza “Ginevra 2”, convocata per il …continua a leggere

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Violenza sul referendum in Egitto, almeno cinque vittime

E’ di almeno cinque morti il bilancio delle vittime delle violenze scoppiate in Egitto, dove è in corso il voto per il referendum sulla nuova Costituzione, primo passo verso la restituzione del potere alle autorità civili.

Secondo quanto riporta il sito della Bbc, una persona è stata uccisa durante una manifestazione contro il referendum – boicottato dai sostenitori dei Fratelli Musulmani – a Bani Suef, a sud del Cairo; tre persone sono morte negli scontri con le forze di sicurezza a Sohag, mentre una quinta vittima si è registrata a Nahia, nella zona di Giza.

Per i due giorni di voto – le urne si chiuderanno mercoledì – è stata allestito un dispositivo di sicurezza che comprende il dispiegamento di oltre 160mila militari e 200mila poliziotti. Il voto referendario rappresenta la prima tappa della roadmap imposta dall’esercito come condizione per un ritorno del potere alle istituzioni civili, e dovrà essere seguito dalle elezioni politiche e presidenziali: il testo della Costituzione non precisa quale dei due scrutini debba avere luogo per primo, decisione che viene lasciata all’arbitrio del Presidente ad interim Adly Mansour. Questi ha sottolineato come la nuova Costituzione rappresenti un progresso “in termini di libertà, di diritti umani e di equilibrio …continua a leggere

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