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La guerra che distrugge la storia: l’archeologia siriana a Firenze

Irrompe il conflitto siriano al 10° Incontro nazionale di Archeologia Viva, che si svolge domenica 2 marzo 2014 presso l’Auditorium del Palazzo dei congressi di Firenze.

Danilo Mazzoleni, rettore del Pontificio istituto di Archeologia Cristiana, infatti, terrà una relazione dal titolo “Chiese siriane del IV secolo: un patrimonio a rischio di estinzione”, presentando il volume di Romualdo Fernandes e Pasquale Castellana: un libro che offre una panoramica su 35 antiche chiese – in alcune delle quali ancora oggi si celebra il culto -, situate in gran parte nella regione nord-ovest della Siria, dove si trovano le cosiddette città morte o abbandonate.

Queste chiese sono un patrimonio dell’umanità che la guerra rischia di devastare. “Quel che si è conservato per quindici secoli potrebbe essere distrutto per la fanatica follia che la guerra porta in sé – spiega Mazzoleni -. A maggior ragione va apprezzato il volume di Castellana e Fernandez, perché ‘fotografa’ una situazione pre-bellica, fissa determinate coordinate per i monumenti schedati e li documenta con molte immagini”. Documentazione che, al termine della guerra, sarà indispensabile per il restauro.

Si teme per la sorte di molte delle chiese siriane del IV secolo presentate nel volume. In particolare per quelle che si trovano …continua a leggere

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Stasera a Terra Santa Link: Yarmouk, simbolo della guerra siriana

Nuovo appuntamento questa sera alle 19.20 su TSD (canale 85 del digitale e in streaming su www.tsdtv.it/live) con “Terra Santa Link – Linea diretta con Gerusalemme“, il magazine di approfondimento dedicato alla presenza dei cristiani in Terra Santa e ai processi di pace in Medio Oriente. Il sommario dell’edizione di questa settimana:

  • Yarmouk: il campo profughi palestinese diventa il simbolo della guerra siriana. Le vittime sono i civili
  • Progetto “Una Terra, due Stati”: israeliani e palestinesi riconoscono il reciproco legame allo stesso territorio
  • Il Segretario di Stato Usa John Kerry: negoziati di pace oltre la scadenza di aprile
  • La cancelliera tedesca Merkel in Israele: “Preoccupati dalla politica degli insediamenti”
  • Papa Francesco in Terra Santa, lanciato il sito ufficiale del viaggio
  • Spianata delle Moschee, Israele mette in pericolo lo status quo sui Luoghi Santi e scatena l’ira dei Paesi arabi

L’archivio video del notiziario

Il notiziario settimanale è il primo prodotto nato dal consorzio Toscana Link (TSD e TV Prato) e dall’agenzia multimediale di Toscana Oggi. In onda il venerdì alle 19.20 su TSD (canale 85) e il sabato alle 20.15 su TV Prato (canale 74).

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Luoghi Santi a Gerusalemme, Israele scatena l’ira dei Paesi arabi

Un acceso dibattito ideologico tenuto ieri alla Knesset, il parlamento israeliano, su iniziativa di Moshe Feiglin, deputato del Likud, determinato ad ottenere il libero accesso degli ebrei alla Spianata delle Moschee, ha messo in allarme l’intero mondo arabo, secondo cui è adesso in pericolo lo status quo mantenuto da Israele in quel Luogo sacro dal 1967, dopo la Guerra dei sei giorni.

Secondo il deputato Feiglin, il Monte del Tempio – questo è il nome ebraico della Spianata – rappresenta la “ragione d’essere” profonda dello Stato ebraico. “Senza di esso, non abbiamo alcuna giustificazione di essere qua, siamo alla stregua di crociati”, ha detto. Per due ore deputati nazionalisti e laici hanno contrapposto le proprie concezioni dello Stato d’Israele, mentre i deputati arabi (un decimo della Knesset) hanno boicottato il dibattito, in segno di protesta.

Nel 1967 l’allora ministro della Difesa Moshe Dayan (esponente del sionismo laico e laburista) aveva volentieri ceduto la gestione della contesa Spianata al Qaqf (l’ente giordano per la protezione dei beni islamici) osservando con distacco: “Che bisogno abbiamo di questa specie di Vaticano?”.

Feiglin ha trascinato la Knesset intera a misurarsi di nuovo con quella domanda, proponendo la risposta opposta. Due volte, in quella Spianata, gli ebrei hanno …continua a leggere

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Quaresima in Iraq, mons. Sako: “Digiuno e preghiera per i cristiani”

Vi chiedo di digiunare e di pregare, affinché i cristiani non emigrino dall’Iraq“. E’ questa la richiesta pressante contenuta in un breve e intenso messaggio che il Patriarca di Babilonia dei Caldei Louis Raphaël I Sako ha rivolto in particolare agli appartenenti alla sua Chiesa e a tutti i cristiani iracheni in occasione dell’imminente inizio del tempo di Quaresima, e pubblicata dall’Agenzia Fides. ”La nostra identità cristiana – si legge nel messaggio – è radicata nel profondo della storia e della geografia irachene, da duemila anni. Le nostre radici e le nostre sorgenti limpide si trovano nel nostro Paese, e se lo lasciamo, saremo separati dalle nostre origini“.

Mons. Louis Raphaël I Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei

A giudizio del Patriarca occorre “perseverare e sperare“, evitando di ascoltare “quelli che vi fanno paura” e tutti coloro che, in vario modo, invitano o spingono i cristiani iracheni a lasciare la loro nazione. “Questi – insiste il Patriarca – non vogliono il vostro bene. Noi siamo qui per volontà di Dio, e rimaniamo qui con l’aiuto della sua grazia, per costruire ponti e collaborare con i nostri fratelli Musulmani per lo sviluppo del nostro Paese.”

Nel messaggio per la Quaresima, mons. Sako chiede anche …continua a leggere

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