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Il Custode di Terra Santa: “La salvezza è fidarsi dell’amore”

Il lungo anno che sta per concludersi ha visto un crescendo di violenze. Abbiamo sofferto per il coinvolgimento di tanti innocenti: bambini, vecchi, donne, poveri di tanti Paesi; per tanti fratelli e sorelle cristiani, vittime di discriminazione, persecuzione e di martirio in Medio Oriente e in varie parti del mondo. Un lungo tempo in cui la nostra speranza è stata sostenuta dalla preghiera e dall’urgenza di prestare aiuto. Abbiamo sentito fortemente la necessità e il dovere di tenere alta la nostra speranza, di difenderla quasi, dall’assalto ripetuto di una violenza che sembra inarrestabile. E abbiamo toccato con mano l’eterna verità che il Natale racchiude e il Vangelo rivela.”

Sono le parole di Fra Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, nel suo messaggio natalizio. Un Natale che ancora una volta vede i cristiani di Terra Santa chiamati a sostenersi con la fede e la speranza, di fronte al continuo dilagare della violenza, in gran parte del Medio Oriente.

“La via della vita non passa attraverso le strade del dominio e del potere, – scrive Pizzaballa – ma percorre i sentieri nascosti di un amore che si fa debole, che sceglie di non imporsi.
Dio non ci salva con un gesto di forza, ma con …continua a leggere

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Siria, il vescovo Audo: “Il nostro Natale sotto le bombe”

I sobborghi di Aleppo, in mano alle forze ribelli, sono da giorni sotto i bombardamenti dell’aviazione governativa. Secondo fonti diverse e concordanti, l’offensiva militare ha già provocato più di duecento morti. “Intanto – riferisce all’Agenzia Fides il gesuita Antoine Audo, vescovo caldeo della metropoli siriana – nelle zone centrali della città continuano a arrivare colpi di mortaio, provenienti dalle aree periferiche in mano ai ribelli, che continuano a provocare vittime. Con questi attacchi sembrano voler dare il segnale che sono presenti, e controllano la situazione. Talvolta sentiamo da lontano il fragore dei bombardamenti dell’esercito, ma sugli effetti di quell’offensiva non abbiamo informazioni sicure. I black out elettrici impediscono di connettersi a internet o di guardare la televisione. E ovviamente non ci sono i giornali”.

mons. Antoine Audo
vescovo caldeo di Aleppo

Il vescovo Audo descrive una situazione contraddittoria, dove si mescolano eventi tragici e desiderio di normalità, tentazione di lasciarsi andare e testimonianze di riscatto e di speranza: “Ho appena finito una riunione di coordinamento con i medici chirurghi rimasti che si muovono in tutta la città per assistere le persone che hanno bisogno di interventi operatori. Continua il lavoro della Caritas, e anche le iniziative pastorali in vista del Natale. La scorsa …continua a leggere

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A Terra Santa Link gli auguri del Patriarca Twal alla Diocesi

“Per questo Natale aspettiamo la tenerezza di Dio verso gli uomini e la tenerezza degli uomini gli uni verso gli altri”: è l’auspicio espresso dal Patriarca Latino di Gerusalemme Fouad Twal nel messaggio natalizio inviato alla Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Ringraziando l’arcivescovo Fontana, Terra Santa Link e “tutti gli uomini di buona volontà” per il sostegno dimostrato negli anni alla comunità cristiana di Terra Santa, mons. Twal paragona la notte di Natale alle difficili notti che devono affrontare le popolazioni del Medio Oriente, in particolare i rifugiati nei campi profughi. “Ma non dobbiamo cadere in tentazione, – dice il Patriarca – noi crediamo nelle parole del Signore, che è venuto a portarci la pace.”

Il video messaggio andrà in onda nell’edizione di questa sera di Terra Santa Link – Linea diretta con Gerusalemme, alle 19.20 su TSD (canale 85 del digitale e in streaming su www.tsdtv.it/live). Nella puntata, spazio anche alle parole che il Patriarca ha pronunciato in occasione della conferenza stampa di Natale, in cui ha confermato la visita di Papa Francesco in Terra Santa per il prossimo maggio.

Poi un approfondimento sulla difficile situazione della Striscia di Gaza, duramente colpita dalla tempesta Alexa: 10mila i palestinesi che hanno dovuto abbandonare …continua a leggere

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Gennaio 1964, Paolo VI pellegrino in Terra Santa

di Andrea Tornielli*

Concludendo i lavori della seconda sessione del Vaticano II, il 4 dicembre 1963 Papa Montini a sorpresa annunciava ai Padri conciliari: “Piace adesso aggiungere qualcosa per comunicarvi un proposito che già da tempo abbiamo in animo… Siamo così convinti che per ottenere un buon esito del Concilio si devono elevare pie suppliche, moltiplicare le opere, che, dopo matura riflessione e molte preghiere rivolte a Dio, abbiamo deliberato di recarci come pellegrino in quella terra, patria del Signore nostro Gesù Cristo… con l’intenzione di rievocare di persona i principali misteri della nostra salvezza, cioè l’incarnazione e la redenzione”.

“Vedremo quella terra veneranda – aveva detto ancora Paolo VI – di dove San Pietro è partito e nella quale nessun suo successore è mai tornato. Ma noi umilissimamente e per brevissimo tempo vi ritorneremo in spirito di devota preghiera, di rinnovamento spirituale, per offrire a Cristo la sua Chiesa; per richiamare ad essa, una e santa, i Fratelli separati; per implorare la divina misericordia in favore della pace”.

L’idea della visita nella terra di Gesù è fissato in un appunto manoscritto del pontefice, datato 21 settembre 1963. “Dopo lunga riflessione, e dopo aver invocato il lume divino… sembra doversi studiare positivamente se …continua a leggere

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Turchia, il ministro degli esteri a favore del ritorno degli armeni

Il Ministro degli esteri turco Ahmet Davutoglu, in un recente incontro avuto con un noto rappresentante politico armeno, ha prospettato l’ipotesi di aprire le porte della Turchia ai discendenti delle famiglie armene fuggite dal territorio turco dopo i pogrom anti-armeni del 1915. Lo rivelano fonti armene consultate dall’Agenzia Fides.
Durante la sua recente visita a Erevan, avvenuta in occasione della Conferenza per la cooperazione economica tra i Paesi dell’area del Mar Nero, il Ministro turco ha voluto incontrare l’ex primo ministro armeno Vagzen Manukian. Nel corso della conversazione tra i due, Davutoglu ha anche delineato lo scenario di un possibile ritorno in Turchia degli armeni della diaspora le cui radici familiari affondano nell’area anatolica. Il Ministro avrebbe anche rivelato che una delle attuali sedi del Ministero degli Esteri apparteneva in origine e un armeno.
A giudizio dello scrittore armeno-statunitense Harut Sassounian, direttore del California Courier, l’offensiva diplomatica del Ministro turco punterebbe a disinnescare preventivamente le critiche che potranno essere rivolte alla Turchia nel 2015, in occasione del centenario del genocidio armeno.

Fonte: Agenzia Fides

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