Nuovi obiettivi per le scuole del Patriarcato Latino
BETLEMME – La riunione mensile dei direttori delle scuo […] …continua a leggere
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TERRA SANTA – Martedì 18 febbraio 2014, p. Tojy, […] …continua a leggere
Rischiare la vita per il proprio datore di lavoro Leggi tutto »
GERUSALEMME – Lunedi 17 Febbraio 2014, in occasio […] …continua a leggere
Mons. Fouad Twal: « La dimensione spirituale è decisiva nel Processo di Pace » Leggi tutto »
INTERVISTA – Un accordo storico è stato firmato n […] …continua a leggere
Restauro della Basilica della Natività : ‘Segno dei Tempi’ a favore dell’ecumenismo Leggi tutto »
Lo sheikh Mohammad Abdel-Hady al-Yaaqubi, studioso islamico e membro dell’opposizione siriana presente ai colloqui di Ginevra 2, ha richiamato “tutti i militanti islamici a liberare immediatamente tutti coloro che sono ingiustamente detenuti contro la loro volontà, e specialmente i vescovi, le suore e i religiosi innocenti“. Al Yaaqubi ha sottolineato con forza che gli atti di violenza e le prevaricazioni contro persone innocenti “non si accordano con i principi dell’Islam”. Le dichiarazioni sono state rilasciate nei giorni scorsi dallo studioso durante una conferenza stampa seguita all’incontro che alcuni membri dell’opposizione siriana anti-Assad avevano avuto a Ginevra con il pastore e teologo luterano norvegese Olav Fykse Tveit, Segretario generale del World Council of Churches (WCC), nella sede ginevrina dell’organismo ecumenico. Durante i colloqui con gli ospiti siriani, il dottor Tveit ha invocato preghiere per la pace in Siria. “Noi, come leader religiosi, dobbiamo mantenere viva la speranza che i miracoli siano possibili e che verrà la pace. Se non lo facciamo noi, chi lo farà?”, ha detto il Segretario generale del WCC.
E proprio il legame tra “religioni e violenza” sarà il tema dell’incontro che la Comunità di Sant’Egidio organizza con Missio, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana, per domani, …continua a leggere
Siria: “Siano rilasciati tutti i rapiti, soprattutto i religiosi” Leggi tutto »
Lunedi mattina, 17 febbraio 2014, p. Ziad Naffa, sacerd […] …continua a leggere
La scomparsa di padre Ziad Naffa Leggi tutto »
CIPRO – L’11 febbraio 2014 a Nicosia il presidente grec […] …continua a leggere
Un nuovo impulso per la riunificazione di Cipro Leggi tutto »
GERUSALEMME – Sabato nel monastero di Latrun e domenica […] …continua a leggere
I maroniti: « sedici secoli di apertura e libertà » Leggi tutto »
Il premier incaricato libanese Tammam Salam ha annunciato la formazione dell’atteso nuovo governo dopo dieci mesi di stallo politico. Salam è apparso in conferenza stampa in diretta tv dal palazzo presidenziale, dove risiede il capo dello Stato Michel Suleiman. Nella lista dei 24 ministri ci sono anche esponenti di Hezbollah e i loro rivali sunniti della corrente filo Arabia Saudita.
Il premier libanese Tammam Salam
E’ la prima volta che nel governo sono presenti esponenti del movimento sciita filo-iraniano Hezbollah e dei sunniti di Futuro, vicini a Riad. L’annuncio della formazione del governo Salam giunge in un contesto di forte polarizzazione politico-confessionale, riflesso del vicino e prolungato conflitto siriano a cui partecipano attivamente miliziani Hezbollah e loro rivali sunniti, ed in un contesto di crescente deterioramento delle condizioni di sicurezza: negli ultimi mesi si sono verificati diversi attentati, anche suicidi, contro obiettivi politici dell’uno e dell’altro campo.
La coalizione guidata dal movimento sciita Hezbollah, vicino all’Iran e al regime siriano, si è assicurata i ministeri delle Finanze, degli Esteri, dell’Industria, dell’Energia, del Lavoro e trasporti. Il gruppo guidato dalla corrente sunnita di Futuro, capeggiata dall’ex premier Saad Hariri, controlla tra gli altri i ministeri dell’Interno, della Giustizia, dell’Economia, dell’Informazione, delle Telecomunicazioni. Altri dicasteri …continua a leggere
Sempre meno cristiani nel nuovo Libano “di coalizione” di Salam Leggi tutto »